Gisy Scerman: Una storia fancazzista

Mer, 07/23/2008 - 08:50

Gisy Scerman: Una storia fancazzista

 
 
Stavo andando a prendere il treno, e un bambino da dietro l'angolo mi ha sparato.
Aveva una maglietta a righe orizzontali e delle braghette corte.
E' spuntato all'improvviso da dietro un angolo, e mi ha puntato una pistola arancione.
"Pam! sei morta" ha detto.
Io mi son subito messa una mano sul petto, poi mi sono accasciata lentamente.
Con un filo di voce ho chiesto "P e r c h è?"
Il bambino ha fato spallucce, "io sono solo il mandante materiale, il giustiziere."
Poi la mia mano al petto scendeva come di gelatina, e le gambe avevano la consistenza di due tronchetti di budino.
Sono stata lì sul punto di non ritorno mezza accasciata con gli occhi spalancati.
Poi ho visto il bambino mettersi la canna della pistola arancione in bocca.
"Noooooooo! non farlo" gli ho urlato con la voce che mi rimaneva.
"Ho sete" ha detto. Poi ha premuto il grilletto e si è ingurgitato due spruzzi d'acqua. "Ne vuoi anche tu?"
"Sì" ho detto.
Ha sparato due spruzzi in bocca anche a me. L'ho ingoiata, era calda e sapeva di plastica arancione.
"Cosa farai ora che sei morta?" mi ha chiesto il bambino.
"Resterò qua, che aspetto che vengano a prendermi gli angeli."
"Ah bene" ha detto il bambino. "Io vado."
"Aspetta, un'ultima cosa: come ti chiami?"
A quel punto ha preso un manto da per terra, si è coperto la faccia e si è sentita una risata andarsene in lontananza.
(In alto: L'uomo ombra, foto Trasciatti)
 

  1. Anonimo (non verificato) on Mer, 07/23/2008 - 13:23

    bruttino

  2. Letizia (non verificato) on Mer, 07/23/2008 - 16:53

    non è bruttino!
    con tutto quello che si legge in giro... il soggetto è molto simpatico, si poteva svilupare, si poteva scrivere meglio, ma a me è piaciuto: un pizzicotto di poesia in questa valle di lacrime, saluti

  3. Anonimo (non verificato) on Ven, 07/25/2008 - 12:25

    Cosa vuol dire *il soggetto è molto simpatico*?! Perdiana!
    E se *si poteva svilupare, si poteva scrivere meglio*, che lo si faccia, cribbio!
    Non c'è poesia.

    Andrea Giuliotti

  4. nedovannini on Ven, 07/25/2008 - 12:50

    nedo e roberto vannini

  5. Anonimo (non verificato) on Ven, 07/25/2008 - 15:59

    In che senso?

    Giuliotto

  6. Antao Sacarolhas (non verificato) on Sab, 07/26/2008 - 07:34

    Occhio al refuso:
    "ha fato spallucce"

    "a noi prescrisse
    il fato illacrimata sepoltura."

    Antao Sacarolhas

  7. trasciatti on Sab, 07/26/2008 - 08:19

    Bravo Antao, vedo che cogli nessi sottilerrimi, mi compiaccio.

    E poi questo Foscolo illacrimato come sarà? dimmi tu come sarà?

    direttor Trabalzi

  8. Antao Sacarolhas (non verificato) on Sab, 07/26/2008 - 10:24

    Gara di sesso orale a Zante: 9 arrestate
    Le donne, tutte inglesi, sono state accusate di prostituzione. Nell'inchiesta coinvolti anche 12 uomini
    (da corriere.it)

    Come sarà?
    Paraponziponzipà...

    Antao Sacarolhas

  9. Antao Sacarolhas (non verificato) on Sab, 07/26/2008 - 10:32

    Di se stesso

    Non so chi fui; perí di noi gran parte:
    Questo che avanza è sol languore e pianto.
    E secco è il mirto, e son le foglie sparte
    Del lauro, speme al giovenil mio canto.

    Perché dal dì ch'empia licenza e Marte
    Vestivan me del lor sanguineo manto,
    Cieca è la mente e guasto il core, ed arte
    L'umana strage, arte è in me fatta e vanto.

    Che se pur sorge di morir consiglio,
    A mia fiera ragion chiudon le porte
    Furor di gloria e carità di figlio.

    Tal di me schiavo, e d'altri, e della sorte,
    Conosco il meglio ed al peggior mi appiglio,
    E so invocare e non darmi la morte.

    Ugo Foscolo - Sonetti

  10. Anonimo (non verificato) on Sab, 07/26/2008 - 12:07

    *www.gisy.it, Gisy Scerman, modella e scrittrice*

    scrittrice o scrivente?

  11. Anonimo (non verificato) on Sab, 07/26/2008 - 14:22

    Un racconto, lo stesso Flaiano v'avrebbe tirato le orecchie voi che disperezzate questa dolcezza, cosa c'è di male, è così bellino...un racconto dev'essere un racconto e basta; eppure a voi lì la letteratura fa male che v'imbigottisce e vi fa sembrare tutto così complesso, difficile, pesante ed opprimente...C'è il peso del costume ma c'è anche il peso dell'esistenza che tracanna nelle braci di chi la vita la sente addosso e slama un pesce grosso grosso come quello dello "scrivere".
    E ci vuol rispetto che vi credete operai, ma mica nello scrittore, nelle cose scritte. Commenti e commenti, ma che roba è? Stiamo tirando su un esercito di gente che crede davvero di esserci così per davvero! Oh ma per esserci basterebbe tirare una scorreggia e chiedere scusa, mica far tutto questo trambusto! "Scrittrice o scrivente - bruttino sviluppare meglio". Ma andate a rimboccarvi le maniche per filare dritto dentro la tazza del cesso, che la scrittura la s'impara anche nel piccolo esercizio del vivente. Poca paura, troppa poca paura, qua si dev'essere terrorizzati per vivere la parola, la virgola, il giudizio, anche del più piccolo gesto e candore...ci vuol criterio che vi credete, criterio marmaglia di burattini...

  12. Anonimo (non verificato) on Sab, 07/26/2008 - 14:42

    *Bellino* non è un buon giudizio. Anzi, non è un giudizio.
    Mettiamola così: non è un buon pezzo d'artigianato. Non è questione di letteratura, di complessità... è questione di qualità, che manca.
    *la scrittura la s'impara anche nel piccolo esercizio del vivente*, giustappunto! Dov'è qui il piccolo esercizio del vivente? ci vuol criterio che vi credete, criterio barbaglia di bucatini!

    Giò Litty

  13. Antao Sacarolhas (non verificato) on Sab, 07/26/2008 - 17:41

    Stamani mi trovavo al castello, mi ero acceso una sigaretta e passeggiavo nella corte. Ad un tratto dal portone fa capolino un ragazzino.Non c'è anima viva, dice. Mi guardo intorno, condivido, ed io? mi domando.

    A.S

  14. trasciatti on Sab, 07/26/2008 - 20:41

    Mi tocca dire qualcosa perché non lo capisco questo incanaglimento sulla storiella della Scerman. Intanto dico che se il racconto mi ripugnava non lo pubblicavo ma lo lasciavo dov'era. E poi dico anche che nel genere del raccontello, della storiella brevissima non è affatto male, ha degli scarti improvvisi che lo rendono interessante: il bimbetto che chiede "ora che sei morta...", lui che si spara in bocca..., insomma a me sembra piuttosto visionario perché ci sono dei passaggi da logica infantile molto belli. E che cazzo, Antao! Non siamo mica tutti foscoli o kafki! Si possono scrivere anche cose semplicemente dignitose, bisognerebbe invece accanirsi contro chi ha sempre la convinzione di avere scritto un capolavoro e lo smercia come tale.

    Il direttor Trascazzi

  15. Anonimo (non verificato) on Dom, 07/27/2008 - 09:33

    Il racconto sarebbe stato molto bello se si fosse fermato poco prima, se fosse stato così, insomma:

    *

    Stavo andando a prendere il treno, e un bambino da dietro l'angolo mi ha sparato.
    Aveva una maglietta a righe orizzontali e delle braghette corte.
    E' spuntato all'improvviso da dietro un angolo, e mi ha puntato una pistola arancione.
    "Pam! sei morta" ha detto.
    Io mi son subito messa una mano sul petto, poi mi sono accasciata lentamente.
    Con un filo di voce ho chiesto "P e r c h é?"
    Il bambino ha fatto spallucce, "io sono solo il mandante materiale."
    Poi la mia mano al petto scendeva come di gelatina, e le gambe avevano la consistenza di due tronchetti di budino.
    Sono stata lì sul punto di non ritorno mezza accasciata con gli occhi spalancati.
    Poi ho visto il bambino mettersi la canna della pistola arancione in bocca.
    "Noooooooo! non farlo" gli ho urlato con la voce che mi rimaneva.
    "Ho sete" ha detto. Poi ha premuto il grilletto e si è ingurgitato due spruzzi d'acqua. "Ne vuoi anche tu?"
    "Sì" ho detto.
    Ha sparato due spruzzi in bocca anche a me. L'ho ingoiata, era calda e sapeva di plastica arancione.
    "Cosa farai ora che sei morta?" mi ha chiesto il bambino.

    *

    Poi c'è quel refuso non corretto, e l'accento sbagliato, e quell'incongruenza: il mandante materiale non esegue la condanna, ma ne rimanda l'atto all'esecutore!

    Ma oltre questo, tagliata l'ultima parte, il racconto è anche buono, prende più nerbo. E una lode a Gisy, che dimostra di non saper parlare solo di tette culi pappagalli e prugnette, come sue altre college di questo inizio millennio.

    Gio' Lindo

  16. Antao Sacarolhas (non verificato) on Dom, 07/27/2008 - 20:09

    Caro direttore, mi sono semplicemente limitato a segnalare un refuso. Poi dal refuso mi sono agganciato ad un verso del Foscolo che in quel momento mi era passato in mente: a Zacinto, dove si scopre una gara di sesso orale. Poi ho risposto alla domanda su Foscolo con un suo sonetto. Non ho espresso alcun giudizio...

    Poi visto che qualcuno ha detto che "la scrittura la si impara anche nel piccolo esercizio del vivente" ho riportato un fatto capitatomi una mattina. Onestamente i bambini ci regalano diverse perle di saggezza surreale

    Questa risposta, per esempio, non mi piace :"Resterò qua, che aspetto che vengano a prendermi gli angeli.
    Preferisco la voce del bambino che sostiene di essere "solo il mandante materiale, il giustiziere."
    La voce del bambino mi sembra più sincera, ammesso che il bambino conosca o abbia sentito il termine mandante materiale.
    Ma i bambini sentono parecchie cose e poi le metabolizzano.
    I racconti o gli scritti in generale devono essere in grado di trasmettere qualcosa, di illuminare, di portare ad intuizioni - dirette e indirette - possono esistere racconti ingarbugliati, frasi sconesse ma che sono in grado di far presa, la forma o l'integrità del pezzo non mi interessa sempre...

    Antao Sacarolhas

  17. trasciatti on Dom, 07/27/2008 - 23:41

    Allora, per il "mandante materiale" mi ritengo corresponsabile perché non ho aggiustato l'errore terminologico, semmai doveva essere "esecutore materiale", però - visto che  a parlare è un bimbetto - poteva anche essere un'imprecisione voluta. Nel dubbio ho lasciato tutto com'era.

    Quanto a terminare il racconto sulla domanda "che farai ora che sei morta?", secondo me non andrebbe proprio bene tagliarlo lì. Perché il surreale, il logico-infantile, non viene fuori solo dal fatto improbabile che non si fa una domanda ad una persona che si ritiene morta, ma anche e soprattutto dal fatto che questa risponda come se fosse viva. Ora, si dirà che la ragazza risponde come se fosse viva perché è viva e che è tutto un gioco. Però è un gioco talmente serio - emotivamente serio - che non si capisce bene dov'è il confine tra il vero e il falso, tra la finzione e la realtà. Tagliando il racconto dove dici tu si perderebbe gran parte di questo gioco strano delle parti. Il racconto necessita una coda, non acquisterebbe - sempre secondo me, non voglio pontificare - non acuqisterebbe in concisione ed efficacia, ma semplicemente resterebbe sospeso. E nel punto sbagliato.

    Comunque, fare questi discorsi a me piace, è un buon esercizio di critica testuale sul campo, in presa diretta. Quindi, ringrazio Gisy che si è giustamente incazzata e ringrazio pure Antao che ha precisato le critiche. 

    saluti a tutti

    direttor tragnatti 

     

  18. g (non verificato) on Dom, 07/27/2008 - 23:51

    Senza i vostri consigli non saprei cosa farmene; ed ora giochiamo ai re-fusi.

    gisy

  19. Antao Sacarolhas (non verificato) on Lun, 07/28/2008 - 08:52

    Forse sarebbe meglio giocare a "suicide king".
    Re-suicidio.
    Non ho mai giocato a questo gioco, divertente o no, non mi interessa. Comunque è interessante il fatto che il Re di Cuori venga chiamato Re suicidio per il semplice fatto di avere un pugnale posto orizzontalmente dietro al suo capo.

    Altrimenti potremmo giocare al Re-sudicio, prendendo spunto dalla realtà quotidiana!

    Neppure io condivido il taglio. Anche perché se l'autrice ha deciso di metterlo, deve essere mantenuto, a meno che non sia lei a volerlo.
    Mi torna alla mente un romanzo di Saramago: un correttore di bozze aggiunge un "non" dove non andava messo e il correttore si trova a dover affrontare una storia che non gli appartiene.
    I crociati non aiuteranno i portoghesi a conquistare Lisbona e il correttore di bozze si troverà col fardello di scrivere lui la storia!
    Che sia un bene o un male, dipende dai punti di vista...
    Per esempio io preferirei essere portato via dai demoni piuttosto che da angeli...

  20. nautilus on Lun, 07/28/2008 - 10:11

    *A quel punto ha preso un manto da per terra, si è coperto la faccia e si è sentita una risata andarsene in lontananza.*

    Questo, per esempio, non funziona. Per il taglio: sentirei volentieri cosa dice il dott. Nedo. E' chiaro che così come ho tagliato io il racconto funziona meglio, c'è la giusta tensione e viene giustamente a mancare quella nota finale e dilettantesca degli angeli e della risata in lontananza (o, più che dilettantesca: il bambino da bambino innocuo e comune diventa un killer, poi non lo è più, poi è un bimbo dal linguaggio forbito (l'errore terminologico non mi sembra proprio voluto, anche perché gli si accosta la parola giustiziere, e chi fa giustizia è il mandante, cosa che contraddice la funzione che il bambino ha nel racconto), poi lo si vuole anche portare ad essere un essere supernaturale che se ne va coprendosi il volto con un manto casualmente trovato a terra (dove si trovano manti così?) e che ride facendo intendere la sua nuova identità: NON FUNZIONA).

    @gisy. Dovresti essere solo felice che tanta gente perda tempo ed energie intellettuali per discutere il tuo testo: NON CAPITA A TUTTI!
    In un racconto di una manciata di righe i refusi sono importanti, felice lo scrittore se gliene trovano. Non capisco perché invece tutti gli autori s'incazzano: è un servizio - gratis - di correzione! Uno scrittore senza cura dei dettagli... bah. Nei tuoi interventi in rete si trovano più refusi e frasi senza capo né coda che altro, se anche in letteratura tratti così la lingua (che secondo me esige comunque e sempre lo stesso trattamento, in momenti alti e momenti bassi): o impieghi tutto il tuo tempo in correzioni e riscritture o hai un paziente editor che fa rinsavire la sintassi.

    Gio' Lindo

  21. Antao Sacarolhas (non verificato) on Lun, 07/28/2008 - 11:04

    Lindo in portoghese significa "bello", in italiano è sinonimo di pulito.
    Ma grazie a dio, non lo conosco. Non ci ho mai avuto a che fare, dio me ne scampi!

    Antao Sacarolhas

    P.s: Non si muove foglia che dio non voglia

  22. nautilus on Lun, 07/28/2008 - 11:30

    Non si muove voglia che Dio non sfoglia.

    Fra' Stornato

  23. g (non verificato) on Lun, 07/28/2008 - 13:27

    Suvvia, perché prendere tanto seriamente "una cosa da blog"?

    Forse c'è chi tiene dei blog e portali e crede di fare della scrittura “letterata”, io personalmente non ho questa pretese, per lo meno, non nella rete.
    Posso prendere in considerazione la carta stampata, allora cerco anche di impegnarmi, non sempre nemmeno lì riesco, ma credo l’importante sia essere fedeli all’intenzione non ad un presunto reale - ad una verità insomma non ad una veridicità.

    Il resto è un guazzabuglio che si incontra spesso non per volontà, esattamente come quando si esce per strada e si incontrano persone con le quali mai ci fermeremo a parlare; e se solo insisterebbero ci sentiremo importunati. Solo che la rete ci fa entrare in una confidenza non di ascolto, ma di voler esistere per degli sconosciuti, facendoci parlare anche a gente con la quale diversamente mai parleremo, in realtà poco importano in genere le risposte. E ne ho la prova giornalmente sul blog che qualunque cosa posti, ognuno riporta a sé il discorso, raramente è a segno con il significato.
    Questo fa pensare, che la rete dà quest’illusione e la smania soprattutto di dire io esisto.
    Anche qui non state giudicando il racconto, che in ogni caso ciò che è scritto è scritto, punto. Ma passate attraverso l’idea di chi l’ha scritto. Anche questo ha a che fare con l’autoreferenzialità. "Perché mi metto in relazione con, per poter dire (o dirmi) di me questo o quest’altro".

    Per il raccontino, era appunto sul blog, semplicemente “Il tra” mi ha chiesto se poteva prenderlo per postarlo qui, ed io ho detto di sì, che va bene, non mi cambia nulla. Mi spiace vedere solo che ancora una volta, come già detto si valuta lo scritto attraverso all'idea dell'autore.

    Poi, scrivente, non scrittrice, mah probabilmente scrivente; anche se io voglio aver a che fare solo con scrittori, non con scriventi; per un semplice fatto gli scrittori son tutti morti, e anche quelli vivi son morti uguali, questo mi leva dal peso di avere a che fare con quel senso del gossip che buona parte di voi, mi sembra tiene tanto stretto. Non c'è vivo che scriva, che conosca abbastanza bene personalmente da ritenere scrittore, è un gran sollievo.

    altro - questa cosa delle "colleghe" - ma per piacere, uno è, dovrebbe essere, collega solo ed esclusivamente di se stesso. Non solo dicendo colleghe implica l’idea che per esistere "uno" debba fare parte di un appartenere a ... ma, ecco una cosa che ancora più detesto che si continua relegare la scrittura scissa tra maschile e femminile, a prescindere naturalmente il fatto che si parli di sesso, associazione che certo anche agli editori non è del tutto indifferente.
    A chi mi ha detto “almeno non parla solo di”, ricordo che quest'ultimo libro del 2007 è stato l'unico che parla di... quello prima e quello prossimo no, quello dopo, nemmeno direi. Ma questo è una mia puntualizzazione che vi fa vincere un poco.

    Cmq fa caldo bisognerebbe pensare ad altro, dio è sfogliato, anche lui con questo caldo si mette a nudo, e non è uno bello spettacolo.

    a vostro modo siete anche simpatici.

    g

  24. Antao Sacarolhas (non verificato) on Lun, 07/28/2008 - 18:26

    Dio ce l'aveva piccolo...
    è partito tutto da lì. Il peccato originale era appunto dovuto alle dimensioni del pene di Adamo. La storia della mela è tutta una panzanata per giustificare il pomo d'adamo nel "gargaroz".
    Poi c'era Eva, gran bel pezzo di donna che girava nuda per il giardino dell'Eden. Da un pezzo Dio le aveva già messo gli occhi addosso e in alcune occasioni anche le mani. Ma prima ancora c'era Lilith. Ma questa non ha voluto nessuno dei due, né il frigido dio e neppure il superdotato Adamo. Ora vaga chissà dove e le leggende raccontano di molti uomini irretiti dal fascino di questa donna-demone.
    All'epoca l'onnipotente - di nome, ma non di fatto - riceve un altro rifiuto, questa volta da Eva. Lui si vendica e caccia tutti dal Paradiso Terrestre, Eva partorirà con dolore, invece Adamo con sudore lavorerà la terra. Il serpente sarà invece costretto a strisciare per l'eternità e a domandarsi : ma io che cazzo c'entravo in sta faccenda?

    Satana se la ride ancora, era stato lui a diffondere la voce sulle straordinarie dimensioni del pene d'Adamo.
    Dio introdusse così il peccato originale e introdusse poi tutti gli altri peccati. Gli esseri umani da quel giorno iniziarono a nascondere le proprie grazie. Chi ci perdette fu lo stesso dio che non potendo più osservare le fattezze umane, si rinchiuse in bagno per millenni lasciando adito alla sua fantasia.

    Molte timorate di dio, guadagnatesi il paradiso con atti di morigeranza, continuano a bussare alla porta di dio in attesa della ricompensa. San Pietro ogni giorno passa da quelle parti dicendo: è uscito a comprare le sigarette, tornerà. Ma Pietro non la racconta giusta - fidarsi è bene, vai tu a fidarti di una persona che per ben tre volte tradì il figlio di dio! - lui sa che dio non tornerà, lo sa benissimo, ma gli tocca ancora stare lì, con quella pietra su cui Cristo fondò la sua chiesa. Quando questa terminerà, anche Pietro sarà libero di andarsene dove gli pare.

    Nel frattempo Satana continua nell'oscurità dei suoi molteplici gironi a sollazzarsi con i peccatori che a loro volta non disdegnano l'infernale e eterna compagnia.

  25. Antao Sacarolhas (non verificato) on Lun, 07/28/2008 - 18:30

    Mi sono dimenticato di firmare, poi si creano strani malintesi...

    Antao Sacarolhas

  26. Antao Sacarolhas (non verificato) on Lun, 07/28/2008 - 19:11

    @ G.
    Io venderei l'anima al demonio - se accettasse i doppioni - per qualcuno che correggesse i miei scritti in portoghese, ne sarei lieto, felice e allo stesso tempo imparerei qualcosa...
    Anche l'italiano...

    Una mia professoressa diceva: non possiamo giudicare le idee degli studenti, ma la forma con cui scrivono e presentano le cose, questo, è un nostro dovere...

    Poi, qualche distinguo andrebbero fatti...

    Onestamente di tuo non ho mai letto nulla - a parte il racconto - chissà magari un giorno leggerò qualcosa d'altro. Ma solitamente sono solito leggere libri di scrittori morti. Eccezion fatta per Saramago, Vassalli, Eco e poi non so...

    Sul discorso dell'autoreferenzialità e sul discorso autobiografico ne sento parlare spesso e a volte, anzi, credo spesso, con un pizzico di ipocrisia.
    Non mi sembra molto facile uscire da se stessi e scrivere qualcosa lontano da se stessi, chi ci riesce credo abbia un certo talento nel camuffare la propria voce...
    Ma questo è un argomento che andrebbe approfondito maggiormente.
    Ora mi tocca andare
    A presto

    Antao Sacarolhas

  27. trasciatti on Mar, 07/29/2008 - 20:31

    Antao, perché hai scritto tutte quelle blasfemìe? Non mi fa piacere. Non sai che ho vissuto molti anni in seminario e sono stato a un passo dal prendere il velo? Pardon, la tonaca. Ma insomma, non mi pare divertente. Se non ti censuro è solo per amor della parola, benchè spropositata.

    don Aldobrando Trascialti

  28. Antao Sacarolhas (non verificato) on Mer, 07/30/2008 - 06:28

    Non pensavo fosse così sensibile a queste cose. Se l'ho offesa mi spiace. A me pareva divertente, in fin dei conti è una storiella fra le tante...
    l'ho scritta senza pensare alle possibili conseguenze, del resto è il mio pensiero, del resto mi diverto a stuzzicare - forse gratuitamente - il sacro con il profano. Forse è una tendenza generalizzata...
    Mi spiace Don Aldobrando Trascialti...

    Non sapevo della tonaca, ma se non l'ha presa un motivo ci sarà pur stato. Sarebbe bello indagare tutti quei meccanismi che portano a rigettare la religione dopo frequentazioni di luoghi pregni di cristianità.

    La ringrazio di non avermi censurato. E soprattutto di non avermi censurato per amore della parola, questo le fa onore e rende il Trasciatti libero e aperto.

    Può essere che quando ci sarà il giudizio universale, dio mi chiederà: Entao? (ndt: allora?)quella storiella apparsa sul Trasciatti?
    Farò spallucce e gli dirò: pota.

    p.s: comunque non mi sembrava molto blasfema,

    p.p.s: blasfèmie(italiano), blasfémie (portoghese)

    blasfemìe,blasfetue, blasfesue...

  29. Lousatumular (non verificato) on Mer, 07/30/2008 - 11:01

    Non faccia caso ad Antao, del resto è fatto così. Cosa ci si può aspettare da uno che se ne sta fuori dalla porta dello studio del dottor Nedo Vannini, cercando inutilmente un consulto e insistendo sulla volontà di trovare questa certa Lilith?
    Non ci faccia caso.

    Poi secondo me, si è preso bene per la frase:
    "dio è sfogliato, anche lui con questo caldo si mette a nudo, e non è uno bello spettacolo."

    Lousatumular