• trasciatti on Dom, 07/27/2008 - 23:41

    Allora, per il "mandante materiale" mi ritengo corresponsabile perché non ho aggiustato l'errore terminologico, semmai doveva essere "esecutore materiale", però - visto che  a parlare è un bimbetto - poteva anche essere un'imprecisione voluta. Nel dubbio ho lasciato tutto com'era.

    Quanto a terminare il racconto sulla domanda "che farai ora che sei morta?", secondo me non andrebbe proprio bene tagliarlo lì. Perché il surreale, il logico-infantile, non viene fuori solo dal fatto improbabile che non si fa una domanda ad una persona che si ritiene morta, ma anche e soprattutto dal fatto che questa risponda come se fosse viva. Ora, si dirà che la ragazza risponde come se fosse viva perché è viva e che è tutto un gioco. Però è un gioco talmente serio - emotivamente serio - che non si capisce bene dov'è il confine tra il vero e il falso, tra la finzione e la realtà. Tagliando il racconto dove dici tu si perderebbe gran parte di questo gioco strano delle parti. Il racconto necessita una coda, non acquisterebbe - sempre secondo me, non voglio pontificare - non acuqisterebbe in concisione ed efficacia, ma semplicemente resterebbe sospeso. E nel punto sbagliato.

    Comunque, fare questi discorsi a me piace, è un buon esercizio di critica testuale sul campo, in presa diretta. Quindi, ringrazio Gisy che si è giustamente incazzata e ringrazio pure Antao che ha precisato le critiche. 

    saluti a tutti

    direttor tragnatti 

     

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