• Antao Sacarolhas (non verificato) on Sab, 07/26/2008 - 10:32

    Di se stesso

    Non so chi fui; perí di noi gran parte:
    Questo che avanza è sol languore e pianto.
    E secco è il mirto, e son le foglie sparte
    Del lauro, speme al giovenil mio canto.

    Perché dal dì ch'empia licenza e Marte
    Vestivan me del lor sanguineo manto,
    Cieca è la mente e guasto il core, ed arte
    L'umana strage, arte è in me fatta e vanto.

    Che se pur sorge di morir consiglio,
    A mia fiera ragion chiudon le porte
    Furor di gloria e carità di figlio.

    Tal di me schiavo, e d'altri, e della sorte,
    Conosco il meglio ed al peggior mi appiglio,
    E so invocare e non darmi la morte.

    Ugo Foscolo - Sonetti

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