Turno di notte

Lun, 01/12/2009 - 21:03 | Aggiungi un commento

Turno di notte
Mariapia Frigerio: Il piccolo ruffiano

Non era stato scelto il duomo, ma la Cappella un po’ defilata. La bara era posta nell’unica navata di quella piccola chiesa del paese. Così, quando l’uomo entrò, la vide subito, di noce lavorata, coperta di rose rosse. Una bara da ricchi.
E, dentro, l’ultima rappresentante della vecchia generazione della sua famiglia e, di gran lunga, la più longeva.

Nicola Dal Falco: Renato Bozzoni Mistral, un ritratto

Renato Bozzoni Mistral

Il poeta sale sul diretto per Tirano, sorretto e spinto da un ventenne. Nipote? Impiegato preso in prestito per lo scopo? Figlio del portiere? Studente incontrato nel metrò? Chissà? Hanno l’aria di conoscersi da un quarto d’ora o da dieci anni.

Posa le borse del vecchio sul sedile accanto, manca poco alla partenza e quando sta per salutare, il poeta gli chiede di comprargli due birre in lattina e due panini al prosciutto. Ha i soldi? Sì, bene, può farseli rimborsare da sua moglie.

Monica Dini: High Tech

Gio, 12/25/2008 - 01:12 | Aggiungi un commento

Monica Dini: High Tech

Davanti al cancello guardò la casa nuova. Era verde.
Una foglia di tiglio, avresti detto.
Era ostile, con le larghe finestre e le inferriate, le siepi geometriche in un giardino troppo illuminato.

Era sera, il freddo scricchiolava sotto le scarpe sporche di fango rappreso. Il ghiaccio irrigidiva l’erba come stecchi.
Beppe stava davanti al cancello. Aveva suonato e aspettava che qualcuno gli aprisse.
Tornava dal lavoro.

Monica Dini: Il prezzo di un drago

Lidia, Mauro e il bambino vivevano in affitto in una casetta a tre piani senza riscaldamento.
Lidia non lavorava.
Mauro faceva l’imbianchino.
Lidia quel giorno aveva comprato al Market della frutta, un po’ di verdura per la zuppa. Aveva preso anche i borlotti. In quel grande magazzino si trovava ancora la frutta e la verdura a prezzi ragionevoli. Era perché vendevano anche gli scarti, frutta più piccola e verdura di qualche giorno.

Memo: Ci conosciamo tutti

 
- Bevine un altro.-

Breviario di un teologo materialista

di Alessandro Biagetti

Andrea Cirolla: da Un carteggio e altre

Carissimo Domenico,
questo è per farLe capire che il dottore, ogni tanto, risponde.

Le parole sono tutto quello che ha,
le sprecherebbe
se le lasciasse tornare
al dove da cui sono venute
(il cielo che mangiamo).
Perché così farebbe
chi fa male,
chi si rende partecipe
della sua colpa.

Invece.
Dovrebbe farle germogliare,
essere la bocca da cui cadono
e la fontanella sopra il capo
di un bambino sotterraneo.