Mariapia Frigerio: Filo d'amore

Dom, 05/31/2009 - 10:37 | 4 comments

Mariapia Frigerio: Filo d'amore

« Il signor Mario Oliveri»?
« Sì…»
« Buon giorno, signor Oliveri, sono Clara Bini e la chiamo da Telecom Italia. Immagino che lei e i suoi familiari abbiate internet…»
« Si sbaglia, cara signorina, io non so neanche cosa sia internet, non ho familiari, sono vecchio e vivo solo».
« Allora la Telecom le può offrire…»
« Le ripeto, signorina, che sono vecchio, che ho sempre pagato le mie bollette con regolarità, che ho intenzione di continuare a farlo e non voglio sconti di nessun tipo».
« Ma la Telecom...»

Nicola Dal Falco: Vent

Dom, 05/31/2009 - 09:59 | 1 commento

Nicola Dal Falco: Vent

Dopo la pioggia che, ieri, è scesa lenta e pesante, nettando i tetti e le gronde, un altro sole splende sul lago con raggi sottili, più aguzzi. Raggi che colpiscono obliqui, creando intorno alle cose un attrito, un’elettricità.
La luce invecchia, sta finendo l’estate e dai corpi sale fino alla scorza un luccichio d’abisso.

Fabrizio Antognelli: La Bionda del Pantera

A chi appartengono i ricordi. A chi appartengono i miei ricordi.

Mariapia Frigerio: Il bambino dalle mani coi buchi

L’anno in cui fui più felice fu quello in cui fummo più poveri.
Mio padre, per alcune operazioni sbagliate, dovette dar fondo a tutti i nostri risparmi e vendere alcune proprietà. “Siamo in rovina!”, continuava a ripetere aggirandosi funereo e funesto per la casa e, per quanto ciò non fosse vero (perché ancora avremmo avuto di che vivere comodamente), iniziò a rendere la nostra vita impossibile, come se realmente fossimo sul lastrico.

Alessandro Biagetti: Un buon padre

– Davanti alla palude, dietro al Conad, a fianco della serra per i pini e gli olivi. Di qui non ci schioda nessuno!
– Non mi piace la palude.
– Paura delle streghe?
– Delle zanzare, cretino. D'estate mi mangiano.
– Ti compri la crema.
– Dicevo per dire. La casa è bella.
– Poi sei a due passi dal Conad.
– Non voglio sposarmi col commesso dei salumi.
– Sei nervosa.
– No.
– Questa era la casa di nonno.
– Fai bene a cambiare discorso.

Angelica D'Agliano: Il presepe

Mi sono messa gli scarponi, il piumino e un berretto perché il sole ormai era calato e fuori faceva freddo. Prima di uscire ho dato un'occhiata ai peperoni che parlottavano in padella, per la mia vecchia abitudine di ficcare il naso nei tegami. L'aria era calda e gialla, e profumava di zenzero, ma sapeva anche di quell'odore fresco tipo ortofrutta e di quell'aroma caldo tipo ristorante. In fondo le cucine in questo Paese, pensavo, non sono poi troppo diverse tra loro se più o meno alla stessa ora si popolano tutte dei medesimi profumi, e perfino degli stessi discorsi.

Angelica D'Agliano: La verità è una questione estetica

Questa è stata l'ultima domenica mite prima dell'inverno. Il caldo inspiegabile e gioioso di ottobre faceva venire voglia di uscire di casa e impegnare il corpo in qualche fatica gratuita.
Andai a camminare insieme a mio fratello. Questa volta però avrei voluto vivere da sola e perdermi nella poesia di un lungo girovagare solitario.