Luigi Bartolini: Incontro

Sab, 08/16/2008 - 20:42

Luigi Bartolini: Incontro

 
 
La sua casa era l'ultima del paese;
dopo il Cimitero, dopo lo Scannatoio;
mi ricordo che incominciava, la sua strada,
dove, dietro una siepe, fiorivano molti meli.
"Oh cani" - io dicevo, a quelli del padre - "tacete!"
e svelto gettavo loro un pezzo di pane;
ma i cani erano molti; e che coro facevano!
Suo padre ne impallinava uno al giorno.
Per il resto, dopo il Canile, erano rose di maggio;
erano convolvoli bianchi e turchini per una siepe
dietro la quale stavamo nascosti dai cani,
temendo (io e la Anna) il piombo di suo padre!"
 
Questa è la parte III della poesia "Incontro" contenuta nella raccolta "Poesie ad Anna Stichler" (Venezia, 1941). Noi l'abbiamo ricavata dal volume curato da Fabrizio Mugnaini:"Laboratorio di carta. Bibliografia degli scritti apparsi in volume di Luigi Bartolini" (pp. 35-36).
Mugnaini riporta anche la poesia così come era apparsa sulla rivista "L'Orto" nel dicembre 1939:
 
Era, la sua casa, l'ultima del paese;
dopo il cimitero e dopo lo scannatoio.
Mi ricordo che incominciava la sua strada
dove, dietro due siepi, fiorivano molti meli.
"Oh cani" io dicevo, a quelli del padre "tacete",
e svelto gettavo loro un pezzo di pane.
Ma erano troppi cani fra gli idrofobi
ed i bastardi, o vecchi abbandonati dai padroni.
Il padre ne impallinava un paio al giorno.
Per il resto, passato il canile, erano rose
a bianchi steli sdoppie, di maggio, su verde cupo
e campane di turchini convolvoli, nella siepe.
Dietro la quale io rimanevo nascosto o quante ore,
se ei ti vedesse: senza temere il piombo e i cani.
 
Le differenze, come si vede, non sono poche, specialmente per quel che riguarda la descrizione della ciurma di cani (più insistita e cruda nella versione del 39) e il sentimento di chiusura: spavaldo nella versione del 39 ("senza temere il piombo e i cani"); intimorito e tragicomico in quella del 41 ("temendo (io e la Anna) il piombo di suo padre!)
 
(In alto: incisione di Luigi Bartolini per Tredici canzonette, 1961)