Luigi Bartolini: Incontro

 
 
La sua casa era l'ultima del paese;
dopo il Cimitero, dopo lo Scannatoio;
mi ricordo che incominciava, la sua strada,
dove, dietro una siepe, fiorivano molti meli.
"Oh cani" - io dicevo, a quelli del padre - "tacete!"
e svelto gettavo loro un pezzo di pane;
ma i cani erano molti; e che coro facevano!
Suo padre ne impallinava uno al giorno.
Per il resto, dopo il Canile, erano rose di maggio;

...l'autore del mistero...

Sab, 08/16/2008 - 15:08 | 3 comments

...l'autore del mistero...

...Il luogo dove ora mi trovavo era una sorta di immensa ed assai scoscesa forra, che dalla cima quasi della montagna sboccava, press'a poco in linea retta, su un falsopiano a mille metri circa più sotto; dalle pareti rivestite di fitta vegetazione. Non ho mai dimenticato, malgrado la miserevole condizione in cui mi capitò di percorrerlo, la selvaggia bellezza di quel luogo e insieme la oscura suggestione, o l'oscuro terrore, che sembrava aleggiarvi; nella quale suggestione entravano senza dubbio per qualcosa i miei nervi scossi.

O. V. de L.-Milosz: La berlina ferma nella notte

Ferragosto è passato. L'inverno è alle porte. Prepariamoci ad affrontare i rigori del tempo metereologico e del Tempo Maiuscolo con una poesia di plumbea bellezza, tratta da "La Confessione di Lemuel", ultima raccolta in versi di Oscar Vladislav de Lubicz Milosz (1877-1939), zio del premio Nobel Czeslaw Milosz. La traduzione è di Francesco Orlando.
 
 

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