E' uscito L'accalappiacani n.3

Dom, 05/31/2009 - 08:35

E' uscito L'accalappiacani n.3

E' in libreria L'accalappiacani n. 3, Settemestrale di letteratura comparata al nulla, pagg. 128, euro 12.

Dopo il primo e il secondo numero dell'accalappiacani, settemestrale di letteratura comparata al nulla, adesso è uscito anche il terzo.
Il tema di questo terzo numero, curato da Daniele Benati, è il rapporto servo padrone. Ci son dei testi più lunghi, rispetto ai primi due numeri, e un po' più malinconici, come si vede fin dai titoli (o Sandrina quanto mi manchi, o Sandrina.pdf, Trattatello sulla maniera di guardare il soffitto, Vita e opere dello Pseudo-Venantius, Non sono arrabbiato. Anzi, Cinque domande da non fare, Come briciole su un tavolo, Utopia, Il ritorno dello Pseudo-Venantuis). Singolare anche la parte grafica: il badante artistico della rivista, Tim Kostin, ha preso solo disegni di bambini.

Autori dei testi:
Gessica Franco Carlevero, Giovanni Maccari, Giampaolo Morelli, Marco Stracquadaini, Andrea Lucatelli, Arnaldo Antunes, Paolo Colagrande, Paolo Albani, Sarah Spinazzola, Adrian Bravi, Giovanni Previdi, Gianfranco Mammi, Paolo Nori, Ugo Cornia, Ermanno Cavazzoni, Gea Vecli, Alessandro Carrera Giuseppe Merico, Ivan Levrini, Marco Codebò, Paolo Pergola, Stefano Campagnolo, Silvia Marmiroli, Loris Righetto, Roberto Bussola, Mario Vighi, Giovanni Nadiani, Aldo Gianolio, Paolo Vistoli

 

Un estratto: 

Una precisazione (2) di Sarah Spinazzola

Forse non dovrei dirlo, però si è sempre dormito con il balcone aperto. È strana come cosa, perché veramente se uno volesse entrare, ora non vorrei chiamare le rogne, perché un giorno, una mattina non volevo andare a scuola e di lì a poco c’era il tema d’italiano su un libro di cui ricordo bene il titolo mentre il resto no, si chiamava Chiamalo sonno, e così andavo al parco Marinai su delle panchine di mattina presto intorno alle nove, faceva anche abbastanza freddo a quell’ora, e io andavo in un angolo dietro la Palazzina Liberty, che è una specie di palazzina dove fanno concerti di musica, specialmente classica, a cui non ho mai assistito, e stavo lì con tutta la voglia del mondo di farmi passare una bella mattina sulla panchina a fumare, e poi chissà a fare cosa.
Stavo in un angolo dove ci sono più o meno in cerchio quattro o cinque panchine e man mano che la mattina passava, arrivava della gente, magari dei bambini piccoli con la biciclettina seguiti dalle badanti, poi dei ragazzi stranieri sempre dalla faccia scura, e a una certa ora arriva una signora, con un cagnolino un po’ anziano, spelacchiato, e si siede di fianco alla mia panchina.
Allora mi dice Che freddo che fa, Eh fa freddo dico, e poi per un po’ niente, mentre mi do il cambio alla mano fredda che tiene il libro aperto.
A un certo punto da un sacchetto, tira fuori una specie di scatoletta argentata, per gli alimenti, mi dice che lui mangia solo polpette di riso con il pollo spezzettato dentro, se no non mangia niente.
Sinceramente, all’inizio credevo fosse una cosa un po’ pomposa, preparargli ogni volta delle polpettine di questo genere, poi mi racconta che il cane che aveva prima, era morto ammazzato da delle polpettine che qualcuno gli aveva dato dal balcone perché ha scoperto che gli avevamo messo dentro dei pezzi di lampadina sbriciolata e che questi pezzi gli avevano tagliato tutto dentro, e così poi gli avevano rubato in casa.
Allora quel giorno lì, non l’ho più dimenticato, e ad addormentarmi col balcone aperto non l’ho sempre visto di buon occhio.
In ogni caso per chi è proprio diffidente, il modo lo si può trovare sia per il mio cane, che per chiudere le persiane.
E comunque per non cadere in uno stato di disgrazia mentale in cui pare che tra un attimo sarà tutto finito, vorrei far considerare lo stato del legno della portafinestra del balcone e della finestra della cucina, viste da un’ipotetica persona da fuori in cortile, che se fosse anche una persona di brutte intenzioni, poi mi si potrà dire Ma che gli frega è notte, mica lo vede lo stato delle finestre, Ma non è detto dirò io, perché davanti alle finestre c’è il lampione che dietro ha un albero molto alto, e tutto il lampione in sé, illumina molto bene la casa di notte.
Quindi, spesso, vista da fuori, soprattutto dopo che si tornerà dal portare giù la spazzatura, la casa, ma più che altro il legno delle finestre apparirà sullo sgretolarsi.

 

La rivista è acquistabile anche sul sito dell'editore DeriveApprodi.