Cento scacciapensieri

Mer, 11/21/2007 - 21:25

Cento scacciapensieri

 

Per colmare l'enorme e improvvisa voragine che si aprì nella mia esistenza quando lei mi lasciò cominciai a collezionare gli oggetti più diversi. Fino ad oggi ho traslocato tre volte, in appartamenti sempre più grandi, per fare spazio alle mie raccolte. Quel vuoto si è trasformato, in apparenza, nel suo contrario, in un rigonfio di cose, ma questo eccesso di pieno è solo un inganno per sviare gli occhi indiscreti. Chi mi conosce bene sa cosa si nasconde dietro la smania del collezionista. Sono passato senza soluzione di continuità e senza troppa perizia dalle conchiglie ai minerali, dalle monete ai francobolli, dalle bottiglie di liquore mignon alle etichette dei vini. Ho allineato sugli scaffali centinaia di modellini di auto, soldatini di piombo, locomotori elettrici. Ho riempito i cassetti di carte da gioco nelle loro varietà regionali, schede telefoniche e cartoline d'epoca. Una dopo l'altra ho lasciato perdere le serie invecchiate in fretta e ne ho intrapreso di nuove che sono andate a sommarsi alle altre senza prenderne il posto. Nessuna è rimasta indietro, sono un collezionista che si stanca presto ma che resta fedele al proprio passato e ama farne mostra. Non sono oggetti di grande valore - questo è chiaro - ma io ci tengo ugualmente e per ogni collezione ho approntato un catalogo con una descrizione sommaria di ogni singolo pezzo. Su uno scaffale, accanto ai libri, ci sono delle piccole rubriche con la copertina rossa in cui ho riassunto il mio tesoro domestico. Ho anche intrapreso il trasferimento dei dati nel computer, ma è un lavoro lungo a cui mi dedico mezz'ora al giorno. La mia raccolta più recente, quella che tuttora coltivo, sono tutti scacciapensieri. Per adesso ne possiedo una cinquantina, di diverse forme e grandezze. Quando ne avrò messi insieme un centinaio riunirò cento amici all'ombra di un olivo secolare, in un giorno d'estate, e suoneremo tutti insieme i nostri cento scacciapensieri. Sarà come un'esplosione di cicale nel sole rovente del dopopranzo. Suoneremo fino a sera. Poi ospiterò gli amici a casa mia, con cura sistemerò anche loro sugli scaffali. Sarà difficile farceli entrare, ma ci riuscirò a costo di traslocare ancora. Porterò dentro anche l'olivo secolare.
Il mondo è fragile e indifeso, non posso lasciarlo fuori casa.

Alessandro Trasciatti