Alessandro Fiori: La principessina calva

 

 

C’era una volta una principessina che ogni mattina apriva la finestra della suite al quarto piano e scioglieva i suoi lunghi capelli neri lasciandoli librare nel vento. Così i piccioni e le rondini volavano completando uno spiccato senso di primavera.

Una nefasta mattina però la principessina cosa fece: aprì il balcone, sciolse il nastro di raso, e i suoi capelli volarono con le rondini e i piccioni.

Il re, attenendosi al regolamento, ordinò di tagliarle le mani e lei si chiuse a doppia mandata.

Adesso, quand’ella si affacciava calva, la giornata era nebbiosa, c’era una fabbrica, e lontano si sentiva un suono di stireria.

Il re, ritiratosi nella hall a sfogliare quotidiani, era disperato poiché questo fatto rallentava il turismo.

Sua moglie la regina, madre della principessina calva, chiese la parola. “Propongo due soluzioni: o usiamo il passe-partout e l’ammazziamo, oppure indiciamo un concorso in cui il primo cavaliere che riporterà la sua chioma potrà sposarla”.

Il re, sire dallo spiccato senso pratico, optò per il passe-partout, ma quando entrarono nella suite la principessina giaceva già morta sul letto accanto a un pettinino.

 

(Foto: giardino della Villa Medicea di Buti - Pi)

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  1. ila on Dom, 06/20/2010 - 18:31

    ma è una storia bellissima e inquietante!

    ila

  2. Kabala on Gio, 06/24/2010 - 19:22

    ah, che bella storia. una rivincita contro le favole crudeli che ci insegnano a fari i bimbi buoni. Io tifo per il re, anche se mi ricorda un po' la nostra attualità italica

    Lib