Per uno studio di Bohumil Hrabal

Mar, 10/21/2008 - 06:05

Per uno studio di Bohumil Hrabal

RATTO DELLE CHIAVICHE O SURMOLOTTO (RATTUS NORVEGICUS)

Lunghezza del corpo m 16,5-23

Peso kg 500 

Coda m 25

E’ un Ratto di dimensioni notevoli e con coda molto lunga.Il colore è solitamente grigio scuro, ma può essere anche chiaro o quasi nero. La testa  è grande, con orecchie non molto sviluppate e prive di  peli.

Di grandissima adattabilità, vive lungo i corsi d'acqua e nelle zone umide, ma colonizza anche gli ambienti urbani, fognature, discariche, porti, aree verdi. All'Elba viene comunemente chiamato Topo di fogna. E’ molto prolifico ed ha una  dieta varia, formata da ogni genere di residui di origine animale, vegetale e domestica.

(Nota a cura di Lucia Giovannini, surmologa; in alto: Praga, da qualche parte in centro, foto Trasciatti? Photo Monika? fotomontaggio?)

  1. Kabala on Mer, 10/22/2008 - 07:30

    Naedo,

    penso che un animale da compagnia possa aiutare il Direttore su molti versanti. E dato che il Ratto delle Sabine ha perfino aiutato i romani a riprendere fiducia in loro stessi, potrebbe essere da provare l'acquisto di un Ratto delle Chiaviche da regalare al Direttore...

    Che palle, però, egregio Naedo: il dibattito su etica ed estetica, in ordine (a parer mio) di un nuovo sponsale sulle ceneri del sublime post-romantico e del kitsch post-moderno  attendono uno sviluppo serio, e noi stiamo qui a parlare del Re dei Topi.

    L'urgenza di ridurre il Direttore allo stato di indolente inefficacia su questo sito non ci faccia dimenticare le ragioni fontali della nostra ricerca.

    Con urgenza,

    Sir Libeccio

  2. nedovannini on Mer, 10/22/2008 - 07:57

    Lei Libetico mi farà impazzire. Perché si ostina a rifiutare il suo vero nome?
    Sì, un surmolotto sarebbe l'ideale per distrarre il Direttore (che poi non sembra ma è uno che si affeziona). L'unico rischio è che se lo mangi in un “momento dei suoi”... sa, quando si sente una chiavica nello stomacone...
    Ecco, discettare sulla natura cava del Direttore sarebbe tempo speso bene, se io mi raccapezzassi in questo mondo di buchi ultraterreni. Purtroppo non ho più la testa per nulla, tranne che per quel poco di commozione cerebrale che mi danno certe parole-chiaviche come ad esempio SURMOLOTTO.

  3. trasciatti on Mer, 10/22/2008 - 20:55

    Eh sì, lo ammetto, un Ratto delle Sabine mi ci vorrebbe proprio, sarebbe un bel refrigerio in un questo vita grama, piena di stenti, mi verrebbe da dire stentorea se non fosse una cazzata. Ecco, ormai l'ho detta. Comunque Vannini, ammetta che Libecciuoli è un bel soggetto, e ammetta anche che le ho fatto un bel regalo con questa perla sui SURMOLOTTI, ma ci pensa? Ne divagavamo tempo addietro e non ne venivamo a capo, poi è bastato che infiltrassi la diceria dei surmolotti nell'orecchio fino della Locandiera Lucia ed ecco che siamo stati illuminati su tutto ciò che da sapere c'è sui surmolotti (perché, ammettiamolo, non è che ci sia da sapere molto).

     

    il dirigibile trasciatti

  4. Antao.Sacarolhas on Mer, 04/28/2010 - 09:52

    li sorci verdi, a diretto’!
    Sui surmolotti ce ne sarebbero di cose da dire. Dicono siano educati, che imparino ad usare in modo indipendente una cassetta piena di sabbia, ma c’è comunque un inconveniente: l’urina.
    Infatti quelli urinano solitamente nei posti dove dormono - sono sedentari?nomadi? senza fissa dimora? Logico che dove dormano, piscino pure. Ma quanto dorme un surmolotto?
    Alcuni lo considerano pure cosmopolita...
    Un qualsiasi cittadino di mondo.
    Ma mi raccomando: non lo tenga vicino ad animali domestici di piccola taglia come opossum, cincillà, furetti...Li scambian facilmente come papabili prede.
    Nel caso potrebbe semplicemente equilibrare il sistema prendendosi un gatto e già che c’è potrebbe prender pure un cane.
    Faccia inoltre attenzione al loro tasso proliferativo, sfornano decine di piccoli surmolotti e le puerpere perenni partoriscono più volte in un anno. A tre mesi raggiungono la maturità sessuale e da quel giorno inizieranno a marcare il territorio. Quindi, le raccomando una certa prudenza, non si faccia condizionare dalle credenze attorno a questi animali. Insomma sono ratti norvegici, pantegane o topi di fogna. Ma quelli sanno il fatto loro, mica sono gli ultimi arrivati su ‘sta terra. Ergo.
    Se il ratto non la soddisfa, c’è sempre la nutria.
    O alla peggio, il capibara.

    In fede (ma anche no)
    Antao Sacarolhas
    Roditologo d’eccezione e d'occasione, senza cattedra, senza portafogli
    Università del Trinidad ma non del Tobago