Un altro disegnatto (n. 4)

Lun, 01/12/2009 - 22:36

Un altro disegnatto (n. 4)

Io non credo che ci siano molte cose da dire. Stasera c'è come un pulviscolo, una farragine di pensieri che un po' ottenebra la cervice. Per questo ci sarebbe bisogno di una bella pasticcona dell'anima, un lenitivo ontalgico. Quello che c'è sono invece le lenzuola freddine che mi aspettano qua dietro. E il vetro che lascerà passare un po' di lucignola arancione dei lampioni anche quando avrò chiuso gli scuri. Perché in realtà gli scuri non li chiudo mai del tutto. Meglio non abbuiarla del tutto la camera, meglio un nero incertognolo, passabilmente abitativo, meglio quello di una nottaglia grama che puoi anche spalancare gli occhi e non c'è verso di vedere un cane. Così ho finito un disegno che era lì da un po'. Un po' angelico, un po' guerriero. Un po' forse ritrattesco di me giovine, un po' gentleman che parla poco e inglese. Mai saputo l'inglese. Un po' biondo. Lo metto qui accanto al letto, sul comodino. Magari fa un po' di luce fosforica, un po' di compagnia intermedia da qui a domattina.

  1. Anonimo (non verificato) on Gio, 01/15/2009 - 17:28

    ti ha poi illuminato?
    ciao..
    s.a.

  2. trasciatti on Ven, 01/16/2009 - 21:30

    Non si è acceso, forse perché non ho infilato la spina.

    trtti

  3. ghyaia (non verificato) on Ven, 03/12/2010 - 19:19

    Non abbuio nemmen io troppo la stanza ... vedo lo spiraglio di luce e zac ... mi giro dall'altra parte a finire il sogno che stavo sognando. Incorniciato starebbe bene anche sopra il tuo letto ... l' ho imparato da mia nonna. Sopra nel senso di appeso verticalmente non orizzontalmente. E' una questione di spazio l'obliquità del ritratto.

    G.