...e una diurna

Lun, 12/31/2007 - 13:21

...e una diurna

 

Orma
Dopo il bagno in mare risalivamo in barca, un gozzo battezzato Orma dalle iniziali unite di due nomi.
Il riverbero dei raggi sulla vernice blu e arancione ci asciugava in fretta, lasciando un ricamo di sale intorno alla fronte, sulle spalle e i piedi.
Le gocce isolate sembravano gonfiarsi e aggrapparsi per non scomparire. Passando la mano nei capelli scendeva sul collo un rigagnolo che raffreddava per un attimo la pelle. La traccia scura evaporava, aggiungendo un nuovo margine bianco.
Quando si ripartiva, l'odore di gasolio e di mare saliva su per il naso, inebriante. Rabbrividivamo un po' al vento caldo.
Allora, prima che la barca allungasse la prua verso il porto, prima che si abbandonasse ai massi sul fondo, ancheggiando tra due funi, qualcuno con dita dolcemente puntute, belle d'unghie lunate, circondava e premeva le gocce marine cristallizzate nei pori.
Era, non lo scorderò mai, come uno sfregare di foglie o lo zampettio del ragno sulla tela.
Nicola Dal Falco
(In alto, Odore di sale, di Simonetta Melani)