Nicola Dal Falco: Il destino di un villano

 
Per tanti, buoni anni, la sua vita ha seguito la traiettoria di un tornante. Una leggera discesa, curva e ritorno, un po' più in basso, un po' più in alto. Se non si è presi dalla foga di arrivare da qualche parte, il tornante può essere considerato quasi un belvedere, un posto abitabile, un destino.
Al tornante, uno qualsiasi, ci si può affezionare. rappresenta il miglior compromesso possibile tra potenza e atto: la montagna, vertigine ridotta a ferita umana. Ci si muove ma entro un numero finito, ripetibile di passi.
Per portare a termine tutta la salita o la discesa bisogna, invece, esporsi al cambiamento, alla dialettica del prima e del dopo. Meglio per molti il presente continuo, il belvedere su chi sale e chi scende.
Alla fine l'hanno convinto, lui che non si è quasi mai mosso di casa parte, va in Africa con Paolino. Per la prima volta, conterà i chilometri a migliaia e non più a decine.
É come uscire dal crotto con il plenilunio quando l'argento vivo dei pesci, stesi sotto uno strato d'ortiche, sembra inondare il lago; lo stupore va diritto allo stomaco e non c'è boccone che possa rompere il nodo.
Paolino sorride, guardando l'amico preso all'amo della meraviglia e del timore. L'invito a passare un mese intero nella sua villa in Kenia, lo trasforma in un personale trofeo. In paese è considerato il migliore, il muratore più bravo: gloria cui non difetta neanche il capitale.
Quest'ultimo gesto generoso abbellirà il quadro di una vita a senso unico.
Secco come un palo di vigna, con uno strabismo che gli arruffa i capelli, Paolino soffre d'allergia alla calce.
Riesce a dominarne l'intenso prurito sulle braccia e sul collo dove fioriscono acini rubizzi, economizzando lo spazio del corpo, assottigliandosi ancora di più.
Nello sforzo è diventato tagliente, un coccio di bottiglia o una lama smagrita dall'uso incessante. In fondo, non per l'altezza ma per l'evanescenza del profilo, Paolino ha un che di africano.
L'esatto contrario dell'ospite, piuttosto robusto e umorale, temperamento umido, di scorza sottile. Una natura così matura lentamente per l'azione di migliaia di microrganismi. É il fuoco freddo del latte a sostenerlo, la lenta, tiepida putrefazione in cantina, l'assenza di qualsiasi tipo di brame. 
Esatto prodotto dell'ambiente lacustre: altitudine, piovosità, alimentazione.
Ha nel formaggio il suo archetipo e i venti per favella.
 
"Questo oceano sfuggente si ritira sotto i piedi, lasciando scoperti per centinaia di metri i segni tristi di un banchetto. Unito all'orizzonte riesce a rendere afosa anche l'ombra delle palme.
"La verità è che le nuvole hanno occupato il posto dei monti; il mondo rovesciato si è ancorato in alto e spinge tutto ciò che sta sotto ai limiti dello sguardo.
"Perciò, la riva del lago è preziosa ai pensieri, fissando per sempre la dimora del tempo.
"Il cielo quaggiù, invece, dipinge le donne completamente diverse: le ha fatte nere come il sole, hanno la luna in bocca e dove passano non lasciano impronte.
"Ho solo perso tempo, non sono nato per viaggiare, non mi sono neanche sposato.
"Ora che sudo giorno e notte dentro una stanza del manicomio di Malindi, capisco il sorriso di Paolino.
"Non poteva sapere che mi avrebbe abbandonato, ma neanche impedirlo.
"Sono proprio quelli più simili a fregarti.
"Non ho ucciso né rubato e non sono riuscito a fare il turista".