Angelo Ferracuti a teatro

Dom, 04/20/2008 - 09:28

Angelo Ferracuti a teatro

COMUNISTA!

Atto unico di: Angelo Ferracuti
Interpreti: Piergiorgio Cinì, Pierluigi Tortora
Interpreti in voce: Maria Libera Ranaudo, Stefano De Bernardin, Riccardo Massacci
Interventi grafici e video: Alessandro Amaducci
Spazio scenico: Paolo Massacci
Luci: Massimo Massacci
Fonica: Riccardo Massacci
Regia: Alessandro Perfetti

Prima Nazionale - 1° Maggio 2008  ore 18.30 Ascoli Piceno - Sito industriale SGL Carbon

 

Se il teatro sfonda la quarta parete dell’Azienda

“C’è un tempo per tutto, lo sa? C’è un tempo per farsi le proprie storie, e non mi importa neanche quali, uno può scopare persino con i coccodrilli, uno nei propri tempi può anche impiccarsi, se gli va, ma quando entra qua dentro deve aver chiara oggettivamente una cosa: entra nel tempo dell’azienda. E lei è in ritardo di dieci minuti. Questa cosa non ci piace.”
In scena si fronteggiano per sessanta minuti, durante un estenuante colloquio di lavoro, un crudele e implacabile “cacciatore di teste” di una grande azienda, e un aspirante dipendente laureato in antropologia culturale. La formula è quella dell’interrogatorio, “del terzo grado”, usata nelle imprese dagli indagatori subliminali. Il primo, infatti, è sicuro di se e aggressivo, mentre il secondo gioca in difesa e subisce gli attacchi del suo avversario, è costretto alle corde come in un incontro di boxe. Subito s’innesca tra i due una specie di conflitto verbale-corporale, nelle parole e nell’espressività mimico-gestuale, che è l’ossatura ritmica del testo, ma presto si abbandonano i toni dell’impianto realista di partenza riuscendo a liberare la tensione drammatica in un crescendo di colpi di scena, fino al rovesciamento dei ruoli e all’epilogo tragico. Gli argomenti della seduta inquisitoria hanno come tema centrale la mission aziendale, gli strumenti psicologici vessatori usati per esercitarla, il Potere invincibile del danaro e dell’economia, e il più volte evocato nemico numero uno del progresso, della ricchezza economica, della modernizzazione del Paese: il comunista. Il parlatorio serrato dei due personaggi assume variazioni psicologiche che vanno dal comico-grottesco, al burlesco, fino al tragico, e pur in un clima di maniacalità che sfocia a volte nell’assurdo, non perde però mai la sua carica di realtà.
Angelo Ferracuti torna a un tema a lui caro, quello del mondo del lavoro, già esplorato nel suo libro di reportage “Le risorse umane” (Feltrinelli, 2006), Premio “Onofri”- Città di Roma, ora tradotto in Spagna - ma pur configurandosi come una commedia politica, Comunista! – scansando il dato di cronaca, l’attualità più recente, che restano confinati in un generico fondale di clima sociale - è anche una riflessione spietata sul potere e l’impotenza, sull’eterna violenza dell’uomo sull’uomo, e sul clima autoritario che si sta affermando anche nel nostro paese.
Come ha scritto Marco Baliani a proposito della produzione teatrale dello scrittore marchigiano: “E’ un teatro spietato, come deve essere il grande teatro spietato di ogni tempo. (…) E’ un’arte difficile, perché si tratta di sporcarsi le mani, di stare coi piedi nella discarica, perché si tratta di avere occhi e orecchie appuntite e aperti, e questo è sempre doloroso.”