Nicola Dal Falco: 99° corso AUC

 
 
99°corso AUC
(un'estetica)
Cercando ieri come oggi la giusta esposizione del cuore,un filare attraverso membra e pensieri, riscopro il valore assoluto di un giugno a Cesano, steso tra i cardi, fuori porta est. Esercizio di squadra, corsa a sbalzi nell'ora in cui il caldo si stampa a terra, schiacciando con una pressione misurata e costante il petto, laminando il respiro come una lastra di zinco.
Tutto quel peso che si insinua in fondo ai polmoni, richiede concentrazione, uno sforzo che, di minuto in minuto, si fa più doloroso, un'ebrietà, una sazietà, una bocca piena d'arsura. Così, nell'irragionevole tensione del corpo, solo lo stacco di un pensiero può liberarti dal fondo, diminuire il latrare bianco del cielo. Fissai, allora, lo sguardo dentro al prato, toccandone l'imprevista profondità. Di fronte mi stavano erbe con le radici nude, fiori di una laccata bellezza, un'affabulazione di strade e incroci e il formicare di centinaia di antenne. Strisciando nel bollore del prato, ebbi la sensazione di aver saltato oltre, di considerare le cose che stavo facendo in quel momento come un assoluto relativo. I brevi sprazzi di contemplazione rinfrescavano d'altre rive lo spazio attorno. Mi immergevo, cercando di vedere la dimora dell'azione, il fasto circostante i passi, forse quella nube di disinvolta deità che recapita, giorno e notte, treni di passione e carità.
All'ordine del gioco avrei, d'ora in poi, anteposto la visione del campo.
N.D.F.
 
 

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