• nedovannini on Mer, 08/27/2008 - 20:47

    Caro Dottore,
    prima di tutto lei deve aiutare se stesso cercando di dimagrire. Io lo capisco sa quel buco orrendo che le si forma nella pancia soprattutto di notte. Ma... deve pensare che è un buco apparente, come quello che resta dall'implosione di una stella. Ecco, si armi di telescopio e cerchi l'equivalente della sua pancia un po' traslato, un po' spostato verso l'esterno e l'eterno.
    Anch'io, glielo confesso languorosamente, ho sempre fame. Mangerei tutto, anche i mobili, anche i muri. Ma mi trattengo per una questione – non saprei come dire – di speranza. Io spero in un digiuno universale universalmente comprensibile. Sì, quando dico alla mia perpetua che voglio una ciotolina di riso scondito vorrei che lei si illuminasse di comprensione. Invece mi compatisce e bisbiglia. Bisbiglia che la umilio perché a lei piacerebbe cucinare piatti complicatissimi, e mi creda, Dottore, anche efferati.

    Dicevo che fa bene a leggere il Tasso. Eccellentissimo Poeta Culinario. Sa... a me vengono in mente certe ricette... Le pappardelle col tasso in salsa di lamponi. Se le figura?
    Ecco: “si prende un tasso giovane, si disossa dopo averlo svuotato dalle interiora (il fegato e il cuore si conservano a parte). Si taglia la carne tassina in piccoli pezzi e si rosola con un trito di cipolla e basilico. Si mettono i tocchetti rosolati in una terrina con 20/30 pachini molto maturi, una manciata di olive nere e due o tre carote tagliate a fettine non troppo sottili. Si aggiunge una mezza tazza d'acqua (di brodo di lepre) e si comincia a cuocere a fuoco lento. Ogni tanto si bagna (non a bicchierate!) del moscato molto dolce. Quando siamo all'incirca a mezza cottura si aggiungono il cuore e il fegato lessati a parte e finemente tritati. Da ultimo, prima di togliere dal fuoco, si mettono i lamponi passati con un colino.
    Con questo sugo (e naturalmente con i pezzetti di tasso) si condiscono le pappardelle.
    Ecco, ora che le ho confidato questa ricetta, mi verrebbe da buttarmi dalla finestra. Ma preferisco morire di fame.

    Roberto Vannini rappresentante di reliquie

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