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Tania Valdez Vera: Ovaie in Perù
Lun, 06/09/2008 - 10:22
Negli ultimi venti anni io e le mie ovaie abbiamo avuto un rapporto contrassegnato da urti e lotte di diversa natura.
Direi che è stato un rapporto di amore e di odio, se non altro perché per la maggior parte della mia esistenza le mie ovaie le ho sempre detestate, soprattutto negli anni spensierati dell’adolescenza e della gioventù quanto la maternità non faceva parte del mio progetto esistenziale.
Le ho sempre immaginate come una coppia di diavoli impegnati a creare tanta sofferenza per indurmi a trovare una giustificazione alla possibilità di dover cambiare sesso.
Ora che la maternità rappresenta per me un requisito essenziale per la mia realizzazione, quei due ramoscelli biologici, all’interno del mio corpo, hanno preso la forma di due matti pericolosi che succhieranno il mio ventre per nove mesi e si faranno una vacanza pagata a mie spese col mio sangue , il mio sudore e le mie lacrime.
Non è un problema di accettazione personale, io accetto tutte le altre parti del mio corpo, ad esempio:
- Il mio stomaco sopporta tutto, anzi, troppo;
- I miei polmoni sono degli eroi,non ho mai avuto una tosse fastidiosa nonostante le tonnellate di rifiuti che hanno dovuto sopportare.
- I miei piedi, che hanno percorso tutto il Sudamerica, ho voglia ancora di portarli in europa.
Comunque dal quel benedetto giorno che le mie ovaie sono diventate mature,le relative rigenerazioni mensili ed i loro casini ormonali, mi hanno fatto soltando desiderare che smettessero di farmi soffrire.
Capisco che per alcune donne, le ovaie, sono un mezzo indispensabile per realizzare i loro sogni di prosperità e rappresenatano un regalo della natura che le rende differenti, persino superiori, all'altra metà dei mortali di questo pianeta, ma per me rappresentano soltanto la causa principale di ricorrenti crisi di pianto e mal di testa, senza poi accennare agli attacchi di paura che mi prendono ogni volta che si verifica un ritardo nell'adempimento delle funzioni per le quali esse sono state installate nel mio corpo.
Anche perché sono cocciute ed irregolari, si manifestano quando vogliono loro e rovinano il fine settimana specialmente sulla spiaggia. Se si manifestano una settimana dopo portano il tuo sistema nervoso al limite della follia e provocano serii danni alla stabilità emotiva del partner che hai sedotto e affascinato durante il periodo del rischio.
Niente ci libera dalle visite periodiche dal Ginecologo. Un momento critico molto sfavorevole che sembra architettato esclusivamente dalla mente distorta di un maschilista: mutande giù, piedini qui sopra e il dito fino al sottofondo. Una posizione mai immaginata neanche in coincidenza del godimento delle tue fantasie erotiche...
Comuque sia, c’è un merito che non posso togliere alle mie ovaie: grazie a loro, in questi giorni la menopausa mi sembra il minore dei mali.
Tanita - Lima (Perù)
Complimenti un articolo molto impegnativo scritto bene,dove esprimi in modo chiaro il rapporto con il tuo corpo.
Beso
Beso chi?
Bisou