• nedovannini on Mer, 11/05/2008 - 13:01

    Caro Libetico,
    il Vernacoliere non è del tutto un foglio aulico, ma ha risvolti di un preziosismo a volte “di nicchia”(spero non sia parola "topica"!). “Cazzi tua” è infinitamente più prezioso di “cazzi tuoi” proprio perché ha una nobiltà vernacolare... Ma è sempre un linguaggio “datato” come tutto quello che in altre epoche è stato “d'avanguardia”. La tua maniera di usare il parlato, dal punto di vista sintattico, è invece molto moderna: non si avverte il peso del manierismo, forse perché alla radice della tua tecnica c'è un impulso vero, e, per così dire, il suono trova istintivamente l'emissione giusta.
    Io non so in che cosa potresti trasformare ad esempio quel “pelo di topa” (che nel tuo racconto avrebbe una sua splendida ragione di esistere se non diventasse all'istante orrendamente letterario)... Insomma, in fondo un pelo di topa manca di umiltà poetica. È troppo affermativo, e tu sai meglio di me come la poesia si faccia più che altro con la reticenza.
    In realtà, a mio parere, non è tanto lo strapaese che ti nuoce quanto il rischio di scivolare sulle bucce di banana del linguaggio conformisticamente cazzuto e toputo, che è poi il linguaggio medio, di media imbecillità, di media incultura... mi pare che i tuoi personaggi meritino una buccia verbale più aderente alla loro psicologia (che è quasi sempre abbastanza complessa e originale).
    A me, tra l'altro, piace moltissimo la tua vena ironica che non sconfina MAI nel calore della comicità. Potrebbe sembrare un limite, ma secondo me è una forza.

    roberto vannini commesso viaggiatore

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