• nedovannini on Dom, 08/31/2008 - 06:39

    Esimio dottor Torquato,
    perdoni quel reliquiario d'uomo di mio fratello. È sull'orlo della pensione e l'idea di abbandonare il campionario lo rende di umor vedovile. Non che sia un uomo bieco ma... ecco... ha come il cervello di sbieco, sempre sull'orlo di una valigia piena di cose morte e di santini non so se redivivi o recidivi (ma qual è la differenza Torquato?). È un uomo ormai mummificato come una scapola di Fra' Dionigi di Bolo (un neobeato incistato nell'angolo più buio della valigia). È un uomo confuso e pieno di sé (della sua confusione organolettica), un uomo auditivo e olfattivo quanto basta perché si creda divinatorio. Un uomo ormai climaterico, anzi, perso per sempre in un disastro ormonale. Un uomo raccapricciante e sudacchioso. Un uomo recalcitrante e rabbioso... Io non posso ammansirlo perché oltretutto morde la mano che lo accarezza. Mi aiuti dottor Torquato... Si finga un prelatino di campagna, un compratore di santini. Lo inviti ad entrare nella valigia per annusare bene il campionario (lei gli dirà che sa un po' di vecchio) poi ce lo chiuda dentro e spedisca immediatamente la valigia agli artificieri (la faranno brillare verso la Gorgona)...

    Nedo Vannini Psichiatra

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