Il Trasciatti » Fiori http://trasciatti.it Lunario inattuale di letteratura e desueta umanità Tue, 22 May 2012 09:37:52 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 en hourly 1 Alessandro Fiori: La vigna del Nonno Bì http://trasciatti.it/2011/07/22/alessandro-fiori-la-vigna-del-nonno-bi/ http://trasciatti.it/2011/07/22/alessandro-fiori-la-vigna-del-nonno-bi/#comments Thu, 21 Jul 2011 22:17:56 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/?p=1327

Quando scendevo dal letto era già lì da un paio d’ore

con l’orologio da taschino ed il berretto intonato col completo.

Sembrava un signorino tra i filari ma la zappa pesava perlomeno

cento volte il mio piccolo rastrello.

Lo raggiungevo dopo colazione lontano dai rimbrotti della zia          

e lo aiutavo a rassettar la vigna, o almeno ci provavo,

di sicuro gli facevo compagnia.

Il bisnonno era uomo di poche parole, più precisamente di punte,

e in casa era costretto in una sedia.

Ferme sopra il suo berretto le appestate evoluzioni                                               

delle Nazionali senza filtro strozzavano donne Sante

attaccate alla parete, mentre in tasca il suo segreto

eran monete antiche strette nella carta del giornale.

Beveva un bicchiere del suo vino asprognolo e sgarbato

e meno male che se sembrava morto s’era solo appisolato.                       

A merenda anch’io assaggiavo il vino con lo zucchero sul pane

e allora ripensavo all’ultima vendemmia, al peso dei panieri,

agli agguati delle vespe, a quanto tutti insieme c’eravamo divertiti.

Appena il bollore stemperava la campagna, come un fantasma

tornava tra le viti ed io lo seguivo a mo’ di gatto                                               

col terrore d’esser di disturbo. Quella piccola vigna

lontana dalla casa, diventava verso sera un posto sacro:

lui era un dotto sacerdote ed io il chierichetto che mangiava

qualche chicco di nascosto. Partiva a suonare l’acquedotto

poi si rifermava all’improvviso e negli occhi del bisnonno                   

vedevo un sorriso bello come un grappolo da un chilo.

Ormai da quindici anni non c’è più manco una vite ma solo

un filo di ricordi che unisce un paradiso ad un parcheggio.

Lo chiamavo Nonno Bì e se passeggio in una vigna

mi sembra che sia qui.    

***

Questo brano di Alessandro Fiori (www.alessandrofiori.net) lo avevamo pubblicato qualche tempo fa ma poi è sparito dal sito. Non crediamo sia stato rubato, forse lo abbiamo inavvertitamente cancellato, o forse lo avevamo pubblicato sul sito vecchio che attualmente fa il cretino e non si rende accessibile neanche ai padroni. Fatto sta che abbiamo pensato di rimetterlo qua. I fiori in alto sono di Stefano Acconci, sul quale Acconci dovremo tornare perché recentemente ha pubblicato il primo catalogo delle sue opere dipintorie.

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Alessandro Fiori: Cristo barbone http://trasciatti.it/2010/08/30/alessandro-fiori-cristo-barbone/ http://trasciatti.it/2010/08/30/alessandro-fiori-cristo-barbone/#comments Mon, 30 Aug 2010 20:41:08 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/2010/08/30/alessandro-fiori-cristo-barbone/


Un giorno Cristo, a Stia di passaggio, si travestì da barbone per misurare il buon cuore della gente.

Così, giunto davanti alla prima casa, bussò alla porta e il macellaio si affacciò alla finestra.

“Salve macellaio, la tua casacca è sporca di sangue.”.

“Questi sono i miei casi. C’è altro?”.

“Sono un povero affamato, buttami un pezzo di san budello.”. Ma il macellaio non riconobbe il pezzente e gli rispose: “Credo che la merda dei miei cani basterà a saziarti, serviti da solo.”.

E richiuse gli scuri.

Allora Cristo fu triste e tornò sulla strada.

Giunto davanti alla seconda casa bussò alla porta e lo scrivano si affacciò alla finestra.

“Salve scrivano, la tua casacca è sporca d’inchiostro.”.

“Questi sono i miei casi. C’è altro?”.

“Sono un povero affamato, buttami un tozzo di pane.”. Ma lo scrivano, che anch’esso non riconosceva il mendicante gli rispose: “Conosco una taverna dove passa l’appetito agli accattoni, buttati dal ponte del Rosello e la troverai in fondo al lago.”.

E richiuse gli scuri.

Allora Cristo raggiunse la terza casa, quella del pastore, e quando bussò alla porta le pecore stavano già dormendo. Il pastore aprì la porta e fece entrare il mendicante nella sua modesta casa. Dapprima si accertò che non mancasse legna nella stufa, poi aprì una forma nuova di formaggio per darne il cuore al benvenuto. Infine versò al poveruomo un bicchiere di vino e segretamente vi aggiunse del veleno per topi. Porgendo il calice disse: “Affinché possa tornarti il sorriso straniero.”.


(Nelle foto: Alessandro Fiori, cantautore, in concerto con gli Zen Circus)

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