Prove di lettura: Il Cappotto e altri racconti

Alessandro Trasciatti legge alcuni brani tratti dal suo "Prose per viaggiatori pendolari"  (Mobydick 2002): Posti troppo pieni di ricordi, Il violinista, Natura morta, Il poeta Mazin, Certe valli sospese, Il cappotto. Per ascoltare cliccate qui.

Il cappotto
Siamo troppi dentro questo cappotto, circa un centinaio, e voi capite che la nostra condizione non è delle più felici. Certo, a me è capitata la fortuna di essere spiaccicato proprio contro una bella figliola dalle tette rotonde e morbide, ma non ne traggo quasi alcun piacere perché il caldo è soffocante e manca anche la luce.
Ogni tanto, quando il cappotto viene sbottonato, arriva un po' di fresco e allora ci dissetiamo nella corrente d'aria. Io e la mia compagna di fronte ci guardiamo un po' più distesi e riusciamo ad apprezzare i vantaggi reciproci della nostra posizione. Ma sono attimi brevi e appena il cappotto viene richiuso restiamo di nuovo al buio e al caldo, e non ci accorgiamo più di niente.

Posti troppo pieni di ricordi
In certi luoghi amorosi i ricordi ci sono rimasti proprio attaccati. Non soltanto i miei, ma anche quelli della mia fidanzata e quelli di mille altre persone. Il bello è che, tornandoci da soli, si ritrovano soltanto i propri e non ci accorgiamo di quelli altrui. Ma è probabile che quando ci si allontana e si ritorna a casa i ricordi parlino tra loro, si scambino opinioni, dicano male dei rispettivi proprietari, oppure si voltino le spalle in sdegnoso silenzio, gelosi di conservarsi intatti e segreti. A forza di stare gomito a gomito potrebbero anche contagiarsi o scambiarsi qualcosa per osmosi. Così la prossima volta che ci torno mi ricordo di essere stato lì con una ragazza che non era la mia, magari quella di un mio amico. Allora vado da lui per raccontargli questo fatto strano e lui mi prende a cazzotti.

Certe valli sospese
Ci sono valli sospese sopra di noi. E' difficile vederle perché sempre nascoste da nubi. A volte dicono di esserci stati i piloti d'aereo e, se si presta fede ai loro racconti, sono simili alle valli alpine, ma senza neve. Sono appese a dei fili lunghissimi, forse d'acciaio, che si perdono in alto, non si sa bene dove, e oscillano al vento. Alcuni piloti dicono di aver visto in queste valli greggi di pastori lanosi tenuti a bada da pecore in giacca a vento. Sembra inoltre che i torrenti scorrano su per i monti fino alle sorgenti e che le trote non facciano alcuna fatica a risalire la corrente. Anche le piogge sono strane e salgono dal basso, così per non bagnarsi bisogna tenere gli ombrelli capovolti. Di più non si sa su queste valli, se non per congetture.

  1. nautilus on Mar, 02/26/2008 - 23:48

    Bel Cappotto! Da risentire, grazie Direttore.

    Nautilunz

  2. trasciatti on Mer, 02/27/2008 - 04:27

    Allora si sente? dimmi Nautilio, non tenermi sulle spine di Damocle!

    Aldobrando Trascialti

  3. nautilus on Mer, 02/27/2008 - 15:01

    Eccerto che si sente, si sente eccome! E' anche bello!

    Nautti

  4. nedovannini on Lun, 03/03/2008 - 07:34

    trasciatti sei un minestrone di liquami cotti in una cloaca interrata in un pozzo-a-perdere incistato in una fossa biologica di prima generazione (quelle che separavano male il bottino dall'acqua semichiara) seppellita in un pantano di guano. (il tutto sigillato da invalicabili bastioni fecali).

    nedo vannini

  5. trasciatti on Lun, 03/03/2008 - 10:55

    Vannini, lei mi lusinga! Ci vada piano con i complimenti altrimenti mi monto la testa!

    Atti Trasci

  6. nedovannini on Lun, 03/03/2008 - 10:57

    mi ero dimenticato l'etere merdaceo che ingloba il tutto.

    n.v.