• nedovannini on Dom, 06/01/2008 - 06:20

    "e insomma" mi ricorda molto il modo di parlare di un mio amato paziente. lei cirolla deve stare molto attento a non imitare la voce degli altri, dal momento che la sua ce l'ha, e molto chiara.
    se lo ricorda il brufolo sul cuore? quella era indiscutibilmente la SUA voce, e in questa poesia c'è ancora, anche se un po' inficiata da una cosetta apparentemente piccola come "e insomma".
    non è piccola, perché dà un taglio psicologico assolutamente non cirolliano (ma ****iano) a tutto il testo.

    n.v.

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